M5S l'Aquila, l'addio di due attivisti : "Violenza, ignoranza, mancanza di regole. Un fallimento"

Samanta Di Persio e Leonardo Dongiovanni se ne vanno

13 Luglio 2013   08:30  

Un'esprienza finita, un sogno di cambiare il Paese partendo da regole nuove, ma quel desiderio, a L'Aquila si infrange.

Almeno per due attivisti tra i più convinti sin dagli inizi: Samanta Di Persio e Leonardo Dongiovanni, che se ne vanno per "mancanza di trasparenza" se volessimo condensare il loro pensiero in uno slogan.

Gli argomenti sono vari e complessi: da una parte c'è un gruppo in cui non si riconoscono più, dall'altra c'è la rappresentante di quel gruppo e del territorio che lo esprime, eletta alle scorse politiche, al Senato ovvero Enza Blundo.

Il problema vero però è tutto aquilano, la Di Persio chiarisce subito che la scelta di lasciare non ha a che vedere con M5S nazionale: "A livello locale c'è una situazione anomala, tutto quanto buono si fa in ambito nazionale, si disperde a livello locale. A livello nazionale ci sono persone che si danno da fare e portano avanti battaglie importantissime. Abbiamo assistito a L'Aquila situazioni antidemocratiche. Non solo io e Leonardo andiamo via, altri che hanno particpato durante la campgna elettorale sono andate via".

E con loro, scegliendo di non parlare, c'è infatti un altro attivista che se ne va Antonello Speranza.

Samanta Di Persio parla di situazioni gravi: "affermazioni violente, omofobe, sessiste, maschiliste fino al culmine di collaborazioni della senatrice Blundo tenute segrete".

Tra le espressioni violente nel 5stelle aquilano, che la Di Persio riferisce, c'è l'invito che venne da un attivista, a presentarsi alla fiaccolata in commemorazione delle vittime del sisma, muniti di bastoni e non di fiaccole: "perchè non portiamo tutti un GROSSO E NODOSO BASTONE da utilizzare come momentaneo appoggio durante la sfilata notturna, magari senza neanche accendere le solite fiaccole - scriveva l'attivista-....il bastone ci tornerà sempre utile.........certo, se poi ci dovesse scappare dalle mani e combinare una qualche azione improvvida ed un cicinino violenta......beh! pazienza".

Per qunato riguardo invece le collaborazioni poco chiare il riferimento è alla scelta delle persona che si occupa della comunicazione della Blundo, individuata senza darne conto agli attivisti.

E alla richiesta di spiegazione due risposte: "E' pagata con i soldi della Blundo e lei con i suoi soldi fa quello che vuole- hanno detto dentro il movimento all'Aquila, spiega la Dipersio - La persona è scelta dentro il movimento e questa persona ha ritenuto di non doverne dare comunciazone. Rapporti che si basano non sulle competenze, ma sulla fedeltà, come fa Berlusconi".

Il problema è di regole non rispettate, di rispetto di valori civili, di rispetto: "Nessuno rinnega la spinta di propolusione del M5S ma a livello locale abbiamo dovuto lottare contro scelte che sono di partiti di estrema destra, il connnubio tra diverse anime politiche lo conoscevamo dall'inizio, ma senza regole, mai date o date a mezza bocca - spiega Leonardo Dongiovanni, anche lui ormai ex M5S.

Dongiovanni è segretario dell'Arcigay aquilano e spiega: "Un rappresentante di un'associazione che combatte per i diritti civili, non può sopportare sulla sua pelle prese di posizioni ed iniziative per le ronde in città, ad esempio".

Dongiovanni spiega di essere persona di sinistra e di aver trovato nel 5stelle qualcosa di davvero nuovo: "Era un movimento giovane, appena nato, una spinta, si distingueva dai partiti esistenti, e cvoleva prendere posizioni forti. Per un ragazzo come me, singificava il futuro".

Di Persio e Dongiovanni nel tempo hanno tentato di lavorare dall'interno, in un anno e mezzo di militanza, ma la maggioranza era contro: "Ho aderito al 5stelle avendo in mente determinati valor - spiega ancora Dongiovanni- è insensato rimanere in un movimento che si prefigge dei valori che poi infrange".

Ora Dongiovanni, liberato dal 5stelle, e dal tentivo di mettere insieme tante anime diverse, si è unito al movimento arancione di De Magistris: "Lì ho rivisto dei principi, senza esitazioni sono andato e lì lavoriamo, con il movimento 5 stelle non si poteva più lavorare per il territorio".

"Tra le mie peggiori esprienze -spiega la Di Persio- questa aquilana del 5 stelle: violenza, livello culturale basso, da bocciare. Mi hanno chiamato da Pescara e da Chieti per unirmi a loro, lì coinvolgono la popolazione. Ma ora per me è pesante solo pensare il Movimento 5 stelle".

intervista di Barbara Bologna


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